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A Bruxelles si prepara la nuova battaglia sulla riforma del copyright

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Il Parlamento europeo si prepara a un altro voto altamente incerto sulla proposta di direttiva sui diritti d’autore nel mercato unico digitale.
Con una battaglia a colpi di emendamenti, lobby e appelli, il Parlamento europeo si prepara a un altro voto altamente incerto sulla proposta di direttiva sui diritti d‘autore nel mercato unico digitale, dopo che a luglio l’aula di Strasburgo aveva rigettato un primo testo sulla controversa questione del Copyright.
“È in gioco la libertà di internet”, dicono centinaia di eurodeputati, sostenuti da una parte consistente dell’opinione pubblica, ma anche da colossi del Digitale come Google e Facebook, che all’improvviso sarebbero costretti a pagare per il materiale che pubblicano coperto dai diritti d’autore.

“È in gioco il futuro del giornalismo e degli autori”, rispondono altri centinaia di eurodeputati, appoggiati dalle industrie della musica, dei film e dell’informazione, che vedono il loro business minacciato dalle nuove tecnologie. La posta in gioco è alta, al punto che perfino alcuni leader hanno deciso di mobilitarsi. “Credo in un’Europa che definisce i suoi standard e nelle regole e che non lascia tutto al mercato”, ha detto giovedì il presidente francese, Emmanuel Macron, in un dibattito in Lussemburgo: “credo in un’Europa che difende i diritti d’autore e spero che vinceremo al Parlamento la prossima settimana, perché altrimenti sarà la fine degli autori” a vantaggio di “quelli che fanno molti soldi sulle spalle degli autori”.

La battaglia dei numeri a Bruxelles
Ma, nonostante due mesi di negoziati nei corridoi di Bruxelles e Strasburgo, con diversi tentativi di compromesso tra i due campi, all’Europarlamento i rapporti di forza non sembrano essere cambiati. I gruppi – il Partito Popolare Europeo, i Socialisti & Democratici, l’Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa, i Verdi – sono profondamente divisi al loro interno. E così il risultato del voto di mercoledì rischia di non essere diverso da quello del 5 luglio scorso: 318 voti contro il testo di direttiva sul copyright, 278 a favore e 31 astensioni.

L’oggetto del contendere rimangono due articoli del testo di direttiva sul Copyright uscito dalla commissione Affari giuridici dello stesso Parlamento europeo. L’articolo 11 introduce una sorta di “tassa sui link” alle notizie, in base al quale gli editori possono esigere il pagamento di diritti dalle piattaforme online e dagli aggregatori che condividono una notizia pubblicata. L’articolo 13, invece, potrebbe portare a forme di censura preventiva, perchè rende le piattaforme responsabili per eventuali violazioni del diritto d’autore dei contenuti che ospitano e le invita a adottare filtri per il caricamento dei contenuti coperti da copyright. Complessivamente l’Europarlamento sarà chiamato a votare su 252 emendamenti. Il relatore, il cristiano-democratico tedesco Axel Voss, ha presentato una serie di modifiche per tentare di arrivare a un compromesso.

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