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Cos’è il Plagio

plagioCon il termine plagio, nel diritto d’autore, ci si riferisce all’appropriazione, tramite copia totale o parziale, della paternità di un’opera dell’ingegno altrui.

Anche in materia di diritto d’autore italiano, si usa correntemente il termine plagio per designare l’appropriazione, totale o parziale, di un’opera dell’ingegno altrui nel campo della letteratura, dell’arte, della scienza, o comunque coperta dal diritto d’autore, che si voglia far passare per propria. Tale termine, tuttavia, non è riscontrabile in nessuna disposizione legislativa in materia, perché la parola plagio si riferisce più strettamente al diritto irrinunciabile dell’autore alla paternità dell’opera e sussiste anche quando non vi fosse alcuna violazione del diritto dell’autore allo sfruttamento economico dell’opera, ad esempio perché tali diritti sono ormai scaduti.

La normativa che tutela un brevetto prevede che il legittimo proprietario possa impedire a terzi non solo di produrre la propria invenzione ma anche semplicemente di importarla o distribuirla. Vogliamo cioè sottolineare che anche la semplice distribuzione di un oggetto prodotto altrove, può esporre al rischio di plagio (ed alle relative conseguenze legali) qualora nel Paese in cui si distribuisce esiste un analogo prodotto coperto da brevetto.

Facciamo un esempio: supponiamo sia stata creata in Italia un’ invenzione sino ad allora non presente sul mercato. Dal momento in cui viene brevettata in Italia, il proprietario gode della possibilità esclusiva di sfruttarla economicamente nel nostro Paese; può cioè produrla, metterla in commercio e distribuirla per trarne il giusto profitto.

A questo punto costui non può impedire che la stessa invenzione venga prodotta e commercializzata in un altro Paese, ma può agire contro chiunque decida di importarla in Italia dove invece ha l’esclusiva.

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