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Il Famoso caso Rubik

Caso Rubik

 

Tutti conoscono il cubo di Rubik anche se solo in pochi sono riusciti a risolverlo. Il cubo presenta una serie di quadrati colorati ed ha la caratteristica di essere suddiviso in griglie che ruotano in modo da potere posizionare i vari colori sulle diverse facce del cubo.

Il sistema di rotazione è sicuramente un aspetto tecnico importante del cubo in quanto è grazie ad esso che il gioco può funzionare. È altresì noto che non è possibile registrare come marchio una forma che abbia caratteristiche tecniche, in quanto le funzioni tecniche devono essere protette ricorrendo al brevetto e non certo al marchio.

Sulla base di queste premesse la Simba Toys GmbH ha chiesto all’UAMI l’annullamento del marchio tridimensionale del cubo di Rubik sostenendo, appunto, che il cubo avesse caratteristiche tecniche e come tali non potesse essere registrato come marchio.

Il Tribunale, con decisione del 25.11.2014, nel caso T-450/09, ha tuttavia respinto la richiesta confermando l’assoluta validità del marchio in questione.

I giudici hanno infatti osservato che le caratteristiche del marchio sono, da un lato, il cubo in sé e, dall’altro, la struttura a griglia visibile su ciascuna delle sue facce. Tuttavia le linee nere spesse che fanno parte della struttura e che appaiono sulle facce del cubo disegnando una griglia al loro interno non fanno alcuna allusione a una capacità di rotazione degli elementi del cubo e dunque non assolvono alcuna funzione tecnica. La funzione tecnica è in questo caso interna al cubo e la parte esterna visibile che si chiede di registrate come marchio non richiama e non concorre a realizzare questa funzione tecnica.

La capacità di rotazione delle bande verticali e orizzontali del cubo di Rubik non deriva né dalle linee nere né dalla struttura a griglia bensì da un meccanismo interno del cubo.

Per questo la registrazione del marchio non può essere negata. Inoltre registrando il marchio non si impedisce ad altri di realizzare un corpo con elementi rotanti ma soltanto di riprodurre quella stessa forma che è tipica del cubo di Rubik e che lo rende riconoscibile a colpo d’occhio.

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